mercoledì 30 ottobre 2013

LIKE/DON'T LIKE: FASHION BLOGGER

Non molto tempo fa, quando internet era solo beneficio di pochi, quando i cellulari sapevano solo fare telefonate e il grugnito di Peppa Pig non era ancora stato udito da nessun essere umano, bambine e adolescenti sognavano di essere ballerine,pallavoliste (Mila e Shiro docet) astronaute o dottoresse in una clinica di animali e le loro icone di stile erano al massimo Sailor Moon e Polly Pocket.



Veramente bei tempi.
Chiedete ora ad una qualsiasi tredicenne cosa voglia fare da grande e questa, dopo avervi fatto la richiesta d'amicizia su Facebook e scattato una foto per il suo Instagram, vi risponderà: BLOGGGER DI MODA e se ne andrà ancheggiando con al braccio la sua Louis Vuitton tarocca.
Addio per sempre "Potere del cristallo di luna", benvenuti leggings aztechi e biker boots.

Gli ingredienti per il successo sono pochi:
- Una buona macchina fotografica, ovviamente reflex e due tre filtri/effetti che fanno figo.
- Un aiutante disposto a fotografarti anche nei cessi dell'autogrill ( che fa troppo underground), meglio se a farlo è il proprio fidanzato, le amiche si sa poi ti invidiano.
- Un'armadio di vestiti e accessori  base tipo: gonna vedo/non vedo, leggings con ogni tipo di stampa, giacca camouflage, maglioni borchiati e braccialetti fluo.
- Conoscenza, anche essenziale, di strumenti multimediali. Non fondamentale conoscenza base della lingua italiana.

E lo stile?
La capacità di combinare anche due pezze e farle sembrare capi couture, di sapere anticipare mode e tendenze, di distinguersi dalla massa e conoscere almeno il "vocabolario base della moda",
beh quello mica conta realmente.
Contano i like, i followers, i "cioè sei bellissima"- "quanto sei figa", così da poter incrociare le dita e sperare che qualcuno ti noti, tanto si sa, sono i numeri che parlano.

Chiara Ferragni? Chiara Biasi? ( Tanto per citarne qualcuna ) Tutte figlie di questa scuola di pensiero, ma allora perchè mai dovremmo ispirarci ad una che sembra una Barbie dislessica ( vd. la prima ) o ad un'altra che è a tutti gli effetti una grezza, zamorra, zella, tamarra, scegliete voi il termine più adatto, un giro per una sagra di paese darebbe molta più ispirazione.


Lady Grezza alla sinistra e Barbie ignoranza alla destra, al centro un loro fac-simile.
Girano il mondo, creano loro linee di abbigliamento scopiazzando di qua e di là e aggiungendo a random cuoricini, rossetti e cagnolini su scarpe e borse, ricevono comodamente a casa tutte le ultime novità dei maggiori brand, perchè loro in fondo sono degli spot viventi.
Il buon Gianni Morandi una volta ha detto "Uno su mille ce la fa", ed infatti in questo mare di bambole taglia 38 e foto al mare con "gambe wurstel" in bella mostra, qualcuna veramente brava c'è, (vd. Eleonora Carisi), ma ragazze mie, come al mondo non siamo tutti medici, tutti beccamorti o tutti scienziati, non possiamo mica essere tutte delle Fashion Icon, e pronunciare ancora Louis Vuitton facendo sentire la "esse".

Bisogna capire che far parte del gregge è noioso e cercare di assomigliare a delle ragazze fatte tutte con lo stampo, non ci renderà più belle o più stilose.
Ispiratevi a qualsiasi cosa/persona/animale, osate e divertitevi e se è vero che "Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace", facciate almeno in modo che piaccia prima di tutto a voi e non alla massa!
DO IT YOURSELF.

N.B. E se volete farvi due risate, passate dalla pagina Facebook Caciotte medio cesse che aprono fashion blog per non lavorare. Perle di saggezza, sulle nostre amate fashioniste!

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